L`eta` adolescenziale costituisce, per molti aspetti, una sorta di "resa dei conti" relativamente ad alcuni aspetti fondamentali della strutturazione soggettiva. Un buon equilibrio personale sia affettivo che cognitivo sono la base sicura da cui e` possibile affrontare quello che risulta essere uno dei periodi della vita, insieme alla vecchiaia, piu` a rischio per gesti autolesionistici e suicidio. Le tendenze autoaggressive si manifestano in diverse aspetti comportamentali, tra cui fenomenologicamente assumono un grande impatto i disturbi della condotta alimentare. Se la strutturazione soggettiva ha funzionato nel migliore dei modi difficilmente il soggetto sviluppa un fenomeno sintomatico di grave portata, ma al contrario una fase dello specchio incompleta, distorta, puo` facilmente degenerare in quel quadro dispercettivo che e alla base delle condotte alimentari patologiche. Il sintomo alimentare si innesta in un contesto socio-culturale che da` ampio spazio e grande importanza alla perfezione estetica del corpo, ma lei vie della soggettivazione umana sono le medesime da sempre, per cui se anche i disturbi della condotta alimentare sono figli del nostro tempo, le cause "implicite" sono da ricercare nel passato (cronologico e logico) del paziente, senza soffermarsi in maniera eccessiva sul perverso bombardamento di immagini a cui siamo sottoposti ogni giorno. Certo, la nostra epoca ci offre un continuo esempio di elementi ideali a cui paragonarci, ma l`immagine si insinua sempre nella crepa della strutturazione soggettiva, laddove questa risulta incompleta e appare inefficacie l`Ideale dell`Io. Allora il soggetto si confronta con l`Io Ideale assolutamento immaginario e a tratti distruttivo negli effetti (l`immagine della perfezione e della bellezza) che non gli lascia scampo.